(segue) Per l'emigrazione
(15 maggio 1924)
[Inizio scritto]
Io confido nella vostra attività
e nel vostro sapere per far sì che la conferenza di Roma lasci
in sé una traccia indelebile nella evoluzione della
legislazione e degli accordi internazionali in materia di
emigrazione. Già il fatto di averla potuta radunare, di poter
salutare, fra i rappresentanti di quasi tutti i paesi del mondo
autorevoli membri del Governo in carica, ex ministri, uomini politici
e diplomatici, funzionari ed esperti illustri; già la fortuna
di vedere presenti nel giorno della solenne inaugurazione il
Presidente di turno del Consiglio della Società delle Nazioni
ed il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Ufficio
Internazionale del Lavoro, costituiscono non soltanto una prova di
amicizia per l'Italia ed una attestazione di simpatia per la sua
emigrazione, ma la garanzia più sicura per il felice successo
di questa conferenza.
È dunque, signori, nella
fiducia profonda che la comprensione del mutuo interesse ed il più
sincero accordo presiedano al vostro lavoro, che io auguro per esso i
più fecondi risultati; e nell'augusto nome di Sua Maestà
il Re dichiaro aperta la conferenza internazionale dell'emigrazione e
dell'immigrazione.
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