(segue) Per le Associazioni Artistiche
(20 maggio 1924)
[Inizio scritto]
Consapevole della importanza che
la coltura e la educazione artistica del popolo hanno per la
elevazione morale della Nazione, il Governo fascista ha già
mostrato con le sue coraggiose riforme nell'insegnamento e
nell'amministrazione delle Belle Arti di conoscere quali sono i suoi
doveri dinanzi alla gloriosa eredità del passato e alle
promesse certe dell'avvenire. Spetta ora a voi, o artisti, di
studiare tutto ciò che può rendere più feconda
la vostra missione.
Nello splendido annunzio di ciò
che informa la nostra civiltà salutiamo nell'arte la potenza
eterna e immutabile del genio italiano.
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