(segue) Luce, concordia e giustizia
(24 giugno 1924)
[Inizio scritto]
Sull'elemento che chiamerò
d'ordine giudiziario, poco v'è da dire per ovvie ragioni.
Tuttavia ricorderò che nelle prime ventiquattro ore dopo la
denuncia della scomparsa, furono arrestati i principali indiziati, e
che nei giorni successivi altri furono arrestati in diverse località
d'Italia e che non si è guardato e non si guarderà alle
posizioni alte o basse dei colpevoli. La giustizia seguirà il
suo corso inflessibilmente, e colpirà chi deve
inesorabilmente.
La Magistratura italiana, sulla
cui probità e capacità il popolo è certo di
poter contare, farà sicuramente tutto il suo dovere. Dubitare,
è cosa indegna, e sono sicuro che il Senato italiano si
associerà alla fiera protesta della Magistratura contro certe
insinuazioni straniere.
Nell'attesa, però, mi sia
permesso di dire che non è bello e non è morale
intraprendere sui pubblici fogli, e spesso per ragioni semplicemente
materiali, un'istruttoria accanto all'istruttoria, un processo
accanto al processo, perché, mentre la Magistratura farà
giustizia, troppa gente, per ragioni di partito, per rancori
personali e rivalità d'interessi economici, si sforza di
eseguire una specie di linciaggio che sarebbe sommamente deplorevole
al pari di ogni tentativo di salvataggio. L'autorità
giudiziaria che farà luce completa, non può, non deve
essere turbata nel suo altissimo compito da propalazioni di notizie
fantastiche che giovano ai nemici interni ed esterni della Nazione.
Sulla natura del delitto io non ho
da esprimere giudizi. La istruttoria e il pubblico dibattimento ci
daranno la ricostruzione e le fasi del misfatto nonché le sue
causali remote e vicine.
In questa Assemblea, onorevoli
Senatori, la situazione va considerata da un punto di vista
strettamente politico.
(segue...)
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