(segue) Difesa del Regime
(25 giugno 1924)
[Inizio scritto]

      Si è detto che il generale Di Giorgio, ministro della Guerra, è stato imposto dalla Corona. Niente di più falso. Fin dal gennaio scorso, quando il generale Diaz mi disse che voleva dimettersi per ragioni di salute e che, con il suo squisitissimo senso di patriottismo, lasciava me arbitro della scelta, fin d'allora intrapresi trattative orali e scritte col generale Di Giorgio.
      Poi sono corse notizie strampalate lanciate da tutte quelle Agenzie di informazioni che pullulano a Roma: per esempio, la notizia data dalla stampa americana dell'abdicazione del Re, del convegno dei Collari dell'Annunziata; poi finalmente la notizia di venerdì sera di un certo colpo di Stato che doveva essere fatto dalla Milizia, e che riempì di un vago terrore i circoli della capitale.
      Voi comprenderete che tutto ciò alla fine impone il basta, perché non si può soggiacere alle fantasie di certa stampa, specie di quella che avrebbe particolari doveri di gratitudine verso il Governo.
      È in queste vicende che si appalesa il carattere degli uomini.
      Ora voi sapete quale sarebbe il programma delle opposizioni. Si tengono delle riunioni in diverse città d'Italia ove le opposizioni fanno queste richieste: dimissioni del Governo, scioglimento della Milizia e scioglimento della Camera, elezioni generali; e, notate, stabiliscono già il sistema con cui queste elezioni dovrebbero aver luogo, cioè con la proporzionale.
      Come pensano le opposizioni di arrivare a tutto ciò? Non traspare ben chiaro, perché queste sono riunioni di Partito. I gruppi di opposizione alla Camera, questi gruppi che si sono ritirati dal Parlamento, non sappiamo se per sempre o fino a quando non si siano determinate nuove condizioni, non hanno ancora formulate le loro proposte, ma però, non contrastando con quelle che vengono avanzate dai gruppi politici, è chiaro che anche le opposizioni parlamentari non prescindono da queste richieste.

(segue...)