(segue) Difesa del Regime
(25 giugno 1924)
[Inizio scritto]

      Se invece l'ipotesi più ottimista si verifica e, cioè, le opposizioni sono veramente pensose delle sorti della Patria e non vogliono spingere le cose fino al punto in cui l'irreparabile scoppia come una conseguenza fatale, logica; se le opposizioni si renderanno conto di questa loro responsabilità e ritorneranno alla Camera a darvi la loro opera di critica, di controllo, di opposizione anche astiosa, anche settaria, anche pregiudiziale che noi dovremmo sopportare, tollerare, talvolta quasi incoraggiare perché l'opposizione, in quanto ci segnala certi fatti, certe cose, può essere di utilità grandissima; se questo avviene, allora potremo dire di avere superato la crisi.
      Comunque le opposizioni si riuniscono venerdì. Non sappiamo se sarà soltanto la commemorazione dell'on. Matteotti o se ci saranno delle decisioni anche di carattere politico concernenti l'atteggiamento di queste opposizioni. Se si trattasse soltanto della commemorazione dell'on. Matteotti, noi ci associeremmo perché questa commemorazione l'abbiamo già fatta in termini sincerissimi. Quanto alle decisioni politiche, converrà attendere.
      Comunque voi, onorevoli colleghi, siete investiti di un mandato preciso e, se non avessi in orrore le parole solenni, vorrei dire sacro. Avete dietro di voi masse imponenti di elettori, masse imponenti di popolo. Voi siete testimoni di tutti gli sforzi che il Governo ha fatto prima e dopo, voi siete testimoni del programma che il Governo intende realizzare, voi quindi potete attestare con sicura, con tranquilla coscienza, che se domani la crisi si acuirà invece di risolversi, non certamente oggi la coscienza nazionale, né domani lo storico imparziale potrà attribuire a noi questa responsabilità.
      Noi siamo ancora una volta disposti, e lo ripeto, a fare funzionare regolarmente il Parlamento, a fare rientrare il Fascismo nella legalità; siamo disposti a purificare il Partito — e lo faremo — siamo disposti a seguire una politica di conciliazione nazionale, che ignori il passato, che ignori tutte le lotte del passato, ma non ci si chieda la rinuncia a quei principi che abbiamo il sacrosanto dovere di difendere a qualunque costo.

(segue...)