(segue) «Indietro non si torna»
(22 luglio 1924)
[Inizio scritto]
Gli «aventinisti
medagliettati» corrono il rischio di essere bollati come
«pompieri» dai provinciali. La verità è che
i parlamentari non possono fare altro che passivamente attendere, ed
i non parlamentari non possono che votare degli ordini del giorno coi
quali ingannano a loro volta l'attesa. Né gli uni né
gli altri sono in grado nemmeno di pensare di rovesciare il Governo
fascista. Voto parlamentare ed insurrezione antifascista sono
entrambi impossibili.
Eventuali ulteriori secessioni non
sposterebbero i termini della situazione. Più l'opposizione si
gonfia, più diventa idropica ed impotente, più si
acutizzano le nausee della promiscuità prolungata.
Che il mucchio dell'opposizione
possa apparire vastissimo non vi è dubbio. Ben dieci sono in
Italia i Partiti e sei o sette i gruppi antifascisti. Elenchiamoli in
fila indiana. Forse qualcuno comincerà a vergognarsi di
trovarsi in tanto numerosa compagnia... Anarchici, comunisti,
massimalisti, unitari, repubblicani, popolari, democratici sociali,
democratici costituzionali, contadini, partito sardo e lucano
d'azione.
Trascuriamo le varie unioni
spirituali meridionali locali: i gruppi Italia libera, Patria e
Libertà, Rivoluzione liberale, nonché i dissidenti più
o meno fascisti. A tutti questi partiti e gruppi bisogna aggiungere
la Massoneria giustinianea, che ha dichiarato ufficialmente la guerra
al regime fascista.
Ebbene, io penso che sia il
massimo titolo di orgoglio pel Fascismo italiano l'aver schierate
innanzi a sé così numerose falangi di nemici. Il
Fascismo deve rappresentare l'elemento di assoluta originalità
nella vita italiana, se viene fatto oggetto di così imponenti
ostilità.
Non credo che a questa grande, e
in fondo grottesca, armata antifascista si aggregherebbero quei
liberali che sono entrati nel listone. Che i fascisti siano dei
compagni di viaggio spesse volte esuberanti, io lo ammetto senza
difficoltà. Che i fascisti stentino un poco a raccapezzarsi
fra le diverse specie di liberalismo contrastanti, può anche
darsi; ma io mi guardo bene dal dimenticare che i liberali di destra
hanno tenuto un contegno di perfetta, amichevole lealtà verso
i fascisti, tanto da meritare l'appellativo di fascisti onorari; ed
hanno quindi diritto da parte dei fascisti alla più cordiale
reciprocità di trattamento.
(segue...)
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