(segue) «Indietro non si torna»
(22 luglio 1924)
[Inizio scritto]
Per l'impiego resta naturalmente
agli ordini del Capo del Governo, come del resto tutte le altre forze
armate dello Stato. Rimane la gloriosa camicia nera. Per
l'organizzazione e formazione, quella romana. La Milizia non può
né deve perdere le sue caratteristiche, cioè le sue
istituzioni, il suo spirito, il suo stile.
È ovvio che il reclutamento
allargato deve essere molto maggiormente cautelato. È chiaro
che, oltre i fascisti, solo elementi di sicura e provata fede
nazionale potranno entrarvi. Spetta quindi ai fascisti il compito
preciso di fornire incessantemente dei legionari alla Milizia, la
quale, come si legge in una memorabile mozione del Gran Consiglio del
settembre 1923, «rappresenta il fiore del partito, la guardia
fedele e vigile e invincibile della Rivoluzione fascista, la riserva
inesauribile d'entusiasmo e di fede nei destini della Patria,
simboleggiata nell'augusta persona del Re».
Investito improvvisamente dalla
bufera, il Partito nazionale fascista ha magnificamente resistito. Vi
sono state qua e là delle defezioni singole; piccoli vuoti che
sono stati colmati con elementi migliori. L'utilità della
grande crisi è anche data dalla liberazione dalla zavorra.
Tale opera di necessaria selezione dovrà essere metodicamente
continuata.
Il Governo ha modificato la sua
composizione, ma senza alterare la sua fisonomia. Vi sono state anche
a questo proposito delle complicazioni di cui il tempo galantuomo sta
facendo giustizia. Il carattere di un Governo è segnato dalla
sua origine e dal suo programma, più ancora che dai suoi
uomini; ed in ogni caso si può osservare che la maggioranza
dei ministri è regolarmente fascista.
Il Governo resterebbe fascista
anche se per avventura fossero chiamate a parteciparvi altre forze
più lontane, così come il Governo fu fascista nei primi
mesi della sua esistenza, quando aveva nella sua composizione ben sei
ministri di diversi colori, e cioè due liberali, due popolari,
due democratici sociali, oltre ai due ministri militari, che non
hanno partito.
(segue...)
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