(segue) «Indietro non si torna»
(22 luglio 1924)
[Inizio scritto]
La marcia su Roma fu l'epilogo di
un lungo sacrificio. Ma fu nel tempo stesso il cominciamento di un
nuovo periodo.
La volontà ci guidi, io ho
detto, ed ho precisato anche verso quali mete siano diretti i nostri
sforzi. Ma gli eventi sono condizionati anche da coloro che ci
osteggiano. Una battaglia politica non è un monologo. Le
possibilità di dare i cinque anni di pace e di lavoro al
popolo italiano esistono ancora, ma ciò non dipende soltanto
da noi. Quale possa essere il corso degli avvenimenti, i fascisti
d'Italia sappiano che il Capo e i capi hanno chiaro e religioso il
senso della loro responsabilità e che sono pronti a qualsiasi
cimento, quando siano in gioco la Patria e il Fascismo.
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