(segue) «Vivere pericolosamente»
(2 agosto 1924)
[Inizio scritto]
Quando i tempi duri dell'assedio
finiranno, allora i grandi problemi dovranno essere affrontati e
discussi. (Un applauso, interrotto dal Duce con un gesto). Ad ogni
modo, evitiamo le manifestazioni che potrebbero impedirci la
necessaria libertà d'azione per il futuro: collochiamo pure in
soffitta il manganello; ma mi raccomando, non mettiamoci in pantofole
e papalina, perché potrebbe darsi il caso che, mentre noi
andiamo disarmati con tutti i ramoscelli di una intera foresta
d'ulivi, gli altri ci costringessero alla lotta in condizioni di
assoluta inferiorità.
Si parla di concordia, di pace, di
normalizzazione. Tutti sappiamo a memoria questo vocabolario; ma voi
siete testimoni che, da parte dei nostri nemici, non si muove un
dito, non c'è una sola parola, non c'è un solo gesto,
non c'è neppure un ordine del giorno ed un articolo di
giornale che dimostrino una diminuzione della loro preconcetta e
irreducibile ostilità. Onde la buona strategia consiglia di
seguire la nostra direttiva, che è quella di andare verso il
popolo italiano, ma, d'altra parte, di vigilare molto attentamente
tutto il lavoro che le opposizioni fanno in pubblico e soprattutto in
segreto.
D'altra parte, voi avete visto che
questa crisi ha avuto un'utilità, che ha consentito di
sceverare i veri amici dai falsi amici, di distinguere i fascisti di
volontà, di passione e di fede dai fascisti che sono ombre
semivaganti, che hanno sempre le orecchie rizzate per sentire le voci
dell'opinione pubblica, e mettere il distintivo a seconda dell'ora
che passa. (Applausi). Questo deve finire! (Nuovi applausi). Il nuovo
Direttorio avrà delle direttive precise, precisissime. Gli
incerti, gli indecisi, tutti coloro che sono già al di là
con un piede, saranno respinti perché sono un impedimento,
sono una massa che domani ci appesantirebbe nella nostra marcia. Ora,
non varrebbe la pena di vivere come uomini e come partito, e
soprattutto di dirci fascisti, se non si sapesse tenere testa alla
bufera.
(segue...)
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