(segue) Sintesi della lotta politica
(7 agosto 1924)
[Inizio scritto]
Voi credete che realmente si
tratti di normalizzazione, di libertà di stampa, di milizia?
No, no. Le opposizioni non sono sul Monte Sacro o sull'Aventino per
questo. Non mistifichiamo. Esse sono sull'Aventino e vi restano
perché hanno una speranza: credono di potermi agganciare. Se
domani questo tentativo riuscirà vano, come riuscirà,
allora vedrete questa gente scendere in file disordinate dal loro
rifugio. Non sperano altro. Essi sperano che attraverso l'istruttoria
arrivi qualche cosa per cui sia possibile mettere in giuoco il Capo
del Governo. Non dico nulla di inedito se rivelo il piano strategico
delle opposizioni, che è quello di isolare il Fascismo nel
Paese, isolarlo moralmente, isolarlo materialmente. Si è
giunti fino a proporne l'isolamento fisico: un giornale ha detto
perfino che bisognava evitare i fascisti come se fossero dei
lebbrosi. Noi dobbiamo rispondere a questo piano tattico e strategico
dei nostri avversari cercando di evitare questo isolamento nel Paese,
cioè facendo dell'azione amministrativa e del sano
sindacalismo che ci avvicini alle masse.
Secondo tempo di questo piano:
isolamento del Fascismo nel Parlamento con la disintegrazione della
maggioranza parlamentare. Perché oggi qualche giornale prende
sotto le sue ali cartacee i combattenti e i mutilati? Perché
li esalta? perché li sprona? perché li schiera in un
certo senso moralmente contro il Fascismo? Perché, sebbene la
maggior parte dei liberali sia fedele al Governo Nazionale ed alcuni
tra i migliori di essi gli danno anzi la loro salda e sincera
collaborazione, si spera che sui 350 deputati del listone, dei
demo-liberali a un certo momento facciano da sé e siano
seguiti da qualche mutilato e combattente indeciso, anche di parte
fascista, in modo che a un certo momento si possa dire: «Voi
Governo non avete più la maggioranza. Chiedete un voto di
fiducia».
(segue...)
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