(segue) Sintesi della lotta politica
(7 agosto 1924)
[Inizio scritto]

      Non rifiutiamoci a nessuna delle possibilità future, prepariamoci; cerchiamo di evitare l'allarmismo nelle popolazioni, cerchiamo di presentarci sotto il nostro aspetto guerriero, ma umano. Non vessiamo i nervi già alterati della popolazione. Cosicché se domani il Fascismo sarà armato di tutto il suo ingegno, di tutta la sua forza morale e spirituale, se potrà dire: noi teniamo, la Nazione non per nostro profitto, allora il Fascismo sarà veramente invincibile.
      Uno dei grandi meriti del Fascismo è di avere abolito le distanze tra regione e regione. Il nord non deve chiedere troppo perché anche il sud deve fare i suoi progressi. Noi vogliamo unificare la Nazione nello Stato Sovrano, che è sopra di tutti e può essere contro tutti, perché rappresenta la continuità morale della Nazione nella storia. Senza lo Stato non c'è Nazione. Ci sono soltanto degli aggregati umani, suscettibili di tutte le disintegrazioni che la storia può infliggere loro.
      Voi tornerete ai vostri paesi, alle vostre città portando l'impressione di questa nostra veramente mirabile adunata: essa segna una tappa che costituisce una data gloriosa di questo Fascismo che ha cinque anni di vita. Credo, in verità, che nessuna Nazione del mondo abbia qualcosa che rassomigli alla storia del Fascismo, un piccolo partito, poche decine di individui che a poco a poco ingrossano come valanga fatale, poi diventano masse, poi osano di assumere il potere. Ma il giorno in cui hanno assunto il potere, e voi ne fate parte, assumono la responsabilità tremenda di governare un popolo di 40 milioni di abitanti.
      Se noi concentreremo tutte le nostre energie, se terremo alto, nel nostro spirito, il senso della responsabilità che ci siamo assunta conquistando il potere, cioè il destino presente e futuro delle generazioni italiane, non falliremo la nostra meta.

(segue...)