(segue) Agli operai del Monte Amiata
(31 agosto 1924)
[Inizio scritto]
Questo è il popolo.
Malgrado gli egoismi individuali, vi sono degli interessi collettivi
comuni. Il Fascismo insegna a subordinare gli interessi di categoria
agli interessi della Nazione.
Voi specialmente, o lavoratori del
Monte Amiata, di questo monte storico, voi siete i più
indicati a comprendere l'essenza del sindacalismo fascista e ciò
è non soltanto perché siete intelligenti, ma anche per
la natura stessa del vostro lavoro. Voi vi affaticate ad estrarre un
minerale prezioso, una delle poche ricchezze che abbiamo in Italia,
ricca di tante cose: di cielo, di sole, di poesia, di fiori, di geni,
di eroi e anche di politicanti, ma poverissima di materie prime. Mi
richiamo a quello che diceva poco fa l'ing. Luzzatti: c'è un
interesse comune ai datori di lavoro ed ai lavoratori.
Guai a chi varca certi limiti: i
datori di lavoro non debbono volere che la massa dei loro dipendenti
viva in condizioni di disagio e di povertà. Non è nel
loro interesse né è nell'interesse della Nazione.
D'altra parte i lavoratori non debbono chiedere all'industria ciò
che l'industria non può sopportare.
Da appena tre anni si parla questo
linguaggio in Italia e si sono fatti notevoli progressi.
Voi avete inteso la verità
profonda di questa dottrina, e, soprattutto, avete inteso che il
Fascismo non è contro il popolo che lavora. O perché
dovrebbe essere il Fascismo contro il popolo che lavora? Perché?
Mi sapete dare una ragione?
Prima di tutto voi siete degli
italiani e io dichiaro che prima amo gli italiani e poi conservo un
po' di simpatia per tutti gli altri popoli della terra. In secondo
luogo voi siete dei lavoratori, cioè gente che produce, lavora
e che accresce la ricchezza della Nazione. Poi, nel complesso, siete
bravi. La popolazione lavoratrice italiana può dirsi
all'avanguardia per probità, per onestà, per
laboriosità, per diligenza, per intelligenza. Non c'è
quindi nessuna ragione perché il Fascismo non debba andare
fraternamente incontro al popolo che lavora. Ci va il Partito ed
anche il Governo; la vostra presenza, il vostro entusiasmo, mi
dimostrano che non siete tocchi da dubbi assurdi. Voi sentite che il
Fascismo è solidissimo e che il Governo è piantato come
una quercia nella roccia.
(segue...)
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