Per la cittadinanza di Napoli
(16 settembre 1924)


      Dopo Roma, Perugia, Firenze, anche Napoli volle offrire al Duce la cittadinanza onoraria. La cerimonia ebbe luogo in Municipio il 16 settembre 1924, in occasione della inaugurazione della Fiera Campionaria. Al saluto del Sindaco il Duce rispose con le seguenti parole:

      Voi mi rendete in questo momento un altissimo onore e ve ne sono grato profondamente. Questo gesto di simpatia è un altro vincolo che rinsalda la catena della mia dedizione alla vostra città.
      Vi dirò che sono molto lieto di essere venuto a Napoli soprattutto perché ho potuto constatare con i miei propri occhi che certi problemi che io voglio condurre a rapida soluzione, a questa rapida soluzione si avviano. Io non esagero se vi dico che ho nel mio cervello il quadro esatto di tutti i problemi interessanti Napoli e dalla risoluzione dei quali dipende l'avvenire della vostra città. Sono i problemi del mare, del porto, delle ferrovie, la ferrovia che deve abbreviare il percorso tra Napoli e le Calabrie, tra Napoli e Roma. Poi vi sono i problemi delle industrie. Sono lieto, ad esempio, quando mi si dice che si lavora e che un problema si avvia alla risoluzione. Il Mezzogiorno d'Italia non è ricco, ma può divenire ricco. Un popolo saggio, un popolo laborioso, un popolo che ha dato il fiore del suo sangue alla Patria può conquistare il Nord d'Italia e il Mezzogiorno: si livelli e scompaia questa differenza che spiritualmente non esiste più perché l'unità della Patria è un fatto compiuto, irrevocabile e tutti voi meridionali siete gelosissimi custodi di questa verità. Vi sono le differenze dovute ad eventi storici e a fattori geografici. Il Governo deve venire incontro a voi e voi dovete operare. Vi ripeto che il mio Governo ha soprattutto presenti i bisogni e i problemi di Napoli e dell'Italia meridionale. Vi ripeto che voglio, fermamente voglio, fare tutto il possibile perché si realizzi quello che fu l'auspicio di due anni fa: vedere Napoli potente, prospera, veramente regina del Mediterraneo nostro.

(segue...)