Per le onoranze a Giovanni Pascoli
(21 settembre 1924)
Il 27 aprile 1924
il Duce si era recato in Romagna per onorare Alfredo Orioni; il 21
settembre dello stesso anno vi ritornò per le onoranze a un
altro grande della sua terra, il poeta Giovanni Pascoli (1855-1912).
Le onoranze ebbero luogo a Rii mini. Dopo il discorso commemorativo
di Alfredo Panzini, il Duce pronunziò il seguente discorso:
Gente della mia Romagna!
Tre mesi or sono io fui tra voi
per onorare un altro grande spirito della nostra terra, Alfredo
Oriani, il poeta de La rivolta ideale; oggi eccomi ancora una volta
tra voi per onorare un grande spirito, uno dei più grandi
poeti della nostra stirpe, uno dei pochi grandi poeti che abbiano
saputo trarre tutti gli accenti da tutte le corde, che abbia detto
una parola materiata di verità profonda, questa: che l'Italia
è la grande proletaria, un paese vecchio e giovane ad un
tempo, povero e ricco, grande nel suo passato, e poiché lo
vogliamo, più grande nel suo avvenire.
Tra voi mi ritrovo appieno: oserei
quasi dire che, anche se la consuetudine non è quotidiana, io
riconosco quasi ad una ad una le vostre facce solide, quadrate,
abbronzate dal glorioso sole della nostra terra e so ancora che qui
tra la Marecchia ed il Reno sono le Camicie Nere fedelissime che
sentono l'orgoglio di costituire la decima Legione, quella che è
pronta a battersi sempre e non si arrende mai.
Niente di più solenne del
contrasto tra la folla raccolta nell'arengario per ascoltare la voce
di un altro illustre figlio di Romagna e voi, moltitudine inquieta e
impaziente, ardente di entusiasmo e fervida di passione, che scandiva
due sillabe sole nelle quali però non c'era soltanto il culto
dell'uomo ma la devozione all'Idea.
(segue...)
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