Al popolo di Ferrara
(22 settembre 1924)


      Da Rimini, il Duce doveva recarsi a Vicenza. Decise improvvisamente di sostare a Ravenna e a Ferrara; le popolazioni commosse ed esultanti per l'inatteso passaggio del Duce, lo acclamarono con fervido entusiasmo. A Ferrara, il 22 settembre 1924, Egli rivolse al popolo il seguente discorso:

      Popolo di Ferrara! Camicie nere!
      Uno dei nostri migliori, uno dei duci delle Camicie nere, il vostro concittadino Italo Balbo, mi ricordava, ora è poco, che sono passati tre anni dal giorno in cui io parlai ad una moltitudine imponente come quella che mi sta dinanzi in questo momento. Son passati tre anni! Ma lo spettacolo che io abbraccio in questo momento con i miei occhi, mi dice che, da allora ad oggi, nulla vi è di mutato nel vostro animo e, da allora ad oggi, la passione della Patria fiammeggia nei vostri spiriti e il Fascismo è ancora e sempre la vostra fede più profonda, la vostra migliore speranza.
      Sono passati tre anni! E voi mi vedete a voi dinanzi così come allora, con lo stesso incoercibile spirito, con la stessa inflessibile volontà, con lo stesso religioso senso del dovere che ho compiuto e di quello che devo compiere.
      Voi siete qui in moltitudine immensa, voi qui dite con voce tonante, con voce che deve essere intesa da tutti, che il Fascismo è in piedi, intatto, con tutta la sua forza, ben deciso a respingere nel passato tutte le larve che al passato appartengono, ben deciso a porgere con animo assolutamente sincero l'olivo di pace, ma ben deciso anche a snudare la spada se l'olivo della pace non venisse accolto.
      Abbiamo veramente lottato; abbiamo lasciato lungo le strade e le piazze delle nostre città, nelle vie delle nostre campagne, sangue purissimo di giovani che sono morti gridando: Viva l'Italia! Viva il Fascismo!

(segue...)