(segue) I discorsi del cinque ottobre
(5 ottobre 1924)
[Inizio scritto]

      Voi conoscete tutto ciò meglio di me ed è inutile che io vi ripeta la mia simpatia: vi è acquisita anche come Capo del Governo. Io voglio ricordare per voi quel motto che un fante intelligentissimo incise su una caverna alle sponde del Piave: «Non vogliamo encomi». Al fante basta un encomio solo: la coscienza tranquilla di aver compiuto il proprio dovere; e dirò di più: la coscienza che è pronto a compierlo ancora se la Patria dovesse suonare la grande campana della storia.


      Nel pomeriggio dello stesso giorno, 5 ottobre 1924, il Duce andò a Legnano, ove visitò, fra l'altro, lo Stabilimento Tosi, distribuendo otto croci al merito del lavoro, assegnate ad operai dello stabilimento. In tale occasione pronunziò il seguente discorso:

      Operai!
      Questi vostri compagni, che si possono chiamare giustamente i veterani del lavoro, hanno avuto un piccolo segno ufficiale di riconoscimento. Ma io credo che nell'animo di questi vostri compagni chi sa quanti ricordi ha risvegliato, ricordi di tanti anni passati, di tante vicende, di tanto lavoro dato allo stabilimento e alla Nazione. Questa piccola ricompensa è un sintomo di quello che il Governo Nazionale pensa nei confronti del lavoro e dei problemi del lavoro. Vi dichiaro, con tutta la sincerità, che ho la coscienza assolutamente tranquilla; che i problemi che vi interessano sono sempre presenti al mio spirito. Quando la Regia Marina doveva iniziare nuovi lavori, nuove costruzioni, che devono dare la sicurezza alla Nazione e garantire il futuro, io pensavo agli operai che nelle officine avrebbero costruito questi ordigni possenti e delicati che possono essere chiamati il prodigio della tecnica e del lavoro. E se vi dico che i vostri legittimi interessi mi sono sempre presenti, non lo faccio per raccogliere il vostro plauso, per avere presso di voi una buona opinione pubblica. Un Governo non può essere sempre giudicato dai contemporanei, ma qualche volta occorre attendere, per essere giudicati giustamente, che il tempo passi. Ma voi sentite come il nostro prestigio all'estero sia aumentato, come si siano intensificati i traffici e aumentato il lavoro e quindi come sia anche aumentato il beneficio collettivo e anche il vostro personale, perché il miglioramento delle industrie permette quegli aumenti ai lavoratori che sono la ricompensa pratica della vostra fatica.

(segue...)