Al popolo di Bergamo
(27 ottobre 1924)


      A Bergamo, il 27 ottobre 1924, il Duce inaugurò la torre monumentale eretta in Piazza Vittorio Veneto a memoria dei Caduti in Guerra, opera dell'architetto Marcello Piacentini. In tale occasione, rivolse al popolo il seguente discorso:

      Popolo di Bergamo!
      Popolo della città mistica e garibaldina: voglio, prima di inoltrarmi nel mio dire, che sarà breve, come il carattere stesso della cerimonia impone, voglio ringraziarti, o popolo silenzioso ed operante, per il magnifico spettacolo di concordia e di disciplina che tu mi hai offerto stamane. Vedendo sfilare, raccolto sotto i mille gagliardetti che esprimono la comunità della nostra fede, il popolo lavoratore, l'austero popolo dei campi e delle officine, degli uffici e dei cantieri, io mi sono domandato ancora una volta per quale drammatico equivoco, per quale assurdo paradosso, sia ancora possibile, a gente che non sia in malafede, dubitare che attorno al Governo che ho l'onore di rappresentare, non ci sia un forte, un profondo, un vasto consenso di moltitudini.
      Quando io penso a Bergamo, una schiera di nomi, una costellazione di glorie, balenano nel mio spirito: è Francesco Nullo, sono i Mille di Garibaldi, gli audaci, che navigarono e marciarono per abbattere il Borbone. Penso ai fratelli Calvi e penso anche a te, Locatelli, combattitore dell'aria e vigilatore dell'Oceano, che tu varcherai ancora.
      Avete voluto onorare i vostri morti erigendo sul limite delle due città dell'unica incorruttibile anima, questa torre quadrata, di sicura mole romana. Voi ravvivate in quest'ora tutte le nostre gloriose vicende. Ricordate le giornate radiose del maggio 1915, quando imponemmo la guerra liberatrice che non doveva soltanto renderci dei territori, ma mostrare al mondo che il popolo italiano sa combattere e intrepidamente morire.

(segue...)