(segue) Agli operai di Dalmine
(27 ottobre 1924)
[Inizio scritto]

      Ricordatevi delle mie parole. Ricordatevi che in me avete un amico. Un amico severo però, non un amico lusingatore, non un amico che voglia farvi più grandi di quello che non siete. E se dico che avete in me un amico, ve lo dico con assoluta sincerità: io sono un amico che conosce i vostri diritti, ma che vi dice anche che i vostri diritti devono avere la corresponsione nel dovere compiuto. Giuseppe Mazzini non disgiungeva diritti da doveri, li considerava come termini di un binomio assoluto: il diritto è la risultante del dovere compiuto. Compite il vostro dovere e voi avrete diritto di rivendicare la tutela dei vostri interessi dalla Nazione fascista, oggi e domani.