(segue) Al popolo di Cremona
(29 ottobre 1924)
[Inizio scritto]
Popolo di Cremona!
Io vedo qui dinanzi a me la vera
collaborazione di tutte le energie vitali di un popolo, vedo dei
combattenti, dei soldati e dei militi, il Nastro Azzurro, i mutilati,
le madri dei Caduti, tutti coloro che molto hanno dato per la Patria,
che molto hanno sofferto ed ai quali tutti va la nostra infinita
gratitudine.
Noi siamo qui ancora una volta a
dire che non stolte ambizioni ci guidano, che non insensati capricci
sono alla base della nostra azione e dei nostri atteggiamenti: che
noi non siamo dei vanitosi e nemmeno dei prepotenti, ma siamo dei
soldati fedeli alla consegna e la consegna ci è stata data dal
Re e dalla Nazione. Solo al Re, solo alla Nazione noi dobbiamo
rendere atto, dare giustificazione del nostro operato, non a coloro
che ad ogni gesto, ad ogni provvedimento, ad ogni legge, vorrebbero
intentarci il loro ridicolo processo, mentre sono gli esclusi ed i
condannati dalla nuova storia!
Camicie Nere!
Alzate i vostri moschetti!
Alfieri, alzate i vostri gagliardetti, ed in alto i cuori per le
battaglie di ieri; per le vittorie di domani.
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