(segue) Governo e maggioranza parlamentare
(11 novembre 1924)
[Inizio scritto]
Ora io ho troppa stima dei
deputati della maggioranza da qualunque parte politica provengano,
per pensare che essi possano accedere a questo meschino gioco di vana
politica parlamentare. Credere possibile il cosiddetto sfaldamento
della maggioranza su questo terreno significa mancare di rispetto
verso i deputati della maggioranza stessa, i quali ripudiano
atteggiamenti di slealtà politica, dannosi all'educazione
morale della Nazione e sterili di risultati concreti. La situazione
non cambierebbe anche se, per avventura, Romani quello che si può
chiamare l'indistinto politico della maggioranza attuale, si
enucleasse in alcuni distinti gruppi politici. Questi gruppi —
per la loro origine elettorale, per le loro idee, per semplice
criterio di probità politica e per la situazione obiettiva
reale — non potrebbero far blocco in nessun caso
coll'opposizione, anche perché all'opposizione è stato
impresso un carattere pregiudiziale e fondamentale, d'ordine morale
che investe tutti noi e ciascuno di noi. Poiché le cose stanno
in questi termini, avevo perfettamente ragione di considerare come
tendenziose le voci, secondo cui si pensava di invitare le
opposizioni alla Camera. La cosa è di un assurdo evidente. La
Camera può funzionare e funzionerà malgrado gli
artificiosi atteggiamenti degli avversari. Voi dovete prendere questo
solenne impegno di fronte alla Nazione, di fronte alla Storia. Gli
assenti hanno e avranno torto, perché mentre hanno l'aria di
sostenere il rispetto della costituzionalità hanno preso un
atteggiamento anticostituzionale. Comunque, essi si sono
autosegregati e con una motivazione ostile alla maggioranza. Non è
questa che ha l'obbligo di lanciare appelli e inviti, i quali,
inoltre, se raccolti, valorizzerebbero gli invitati, se non raccolti
diminuirebbero l'autorità morale e politica della maggioranza
stessa.
Poiché seri motivi di
critica non vengono avanzati su tutti gli altri rami dell'attività,
complessa e continuativa del Governo, si ritorna all'accusa di
antinormalizzazione per via del rassismo, dell'illegalismo.
(segue...)
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