(segue) Governo e maggioranza parlamentare
(11 novembre 1924)
[Inizio scritto]

      La «pressione» del partito è assai attenuata.
      Il cosiddetto «rassismo» che costituirebbe il fenomeno culminante della «pressione» fascista è in evidente declino. Già da parecchi mesi il Partito si è dato una diversa costituzione. L'autorità non discende più per investire dall'alto, ma si esprime dal basso, attraverso organi elettivi di diversi gradi. C'è in tutta la compagine del Partito un travaglio di selezione, di coordinazione, di adattamento ai nuovi compiti. Gli inadatti scompaiono. Sono eliminati o se ne vanno. Sintomo di questo cambiamento è il fatto che a Bologna sorge il primo grande istituto di cultura universitaria fascista. Bisogna aiutare questo aspro travaglio di trasformazione e di assimilazione, non vessarlo, non irriderlo, non risospingere verso le azioni della violenza gli animi che si dirigono verso altre più nobili e pacifiche manifestazioni della vita.
      L'illegalismo, cioè le azioni sporadiche di violenza, sono in diminuzione. Spesso in taluni gesti di violenza amplificati dalla cronaca, di «politico» non c'è nulla o quasi. Comunque l'illegalismo, anche se fascista, non solo non è tollerato, ma è severamente punito. Lo dimostrano le cronache giudiziarie di questi ultimi tempi. Lo dimostra la statistica che io ho chiesto ai Prefetti con circolare 22-137 in data 11 ottobre 1924. Dalla statistica divisa per provincie risulta che 5305 sono i fascisti sottoposti a procedimento penale, dei quali ben 845 sono detenuti nelle carceri. Queste cifre gravi smentiscono in pieno coloro che parlano di una specie di tolleranza tacita che il Governo fascista accorderebbe ai gregari del suo Partito. La verità invece è che la spada repressiva scende sui fascisti come su tutti coloro che violano le leggi. Lo constato con profonda amarezza per i fascisti e per gli antifascisti, i quali ultimi talvolta farneticano di vincere colla soppressione fisica di tutti i fascisti. Notevole e in un certo senso confortante è tuttavia il fatto che i fascisti restano fedeli al Partito e al Governo, poiché comprendono che sono soprattutto essi i quali, più degli altri, devono prestale ossequio alle leggi.

(segue...)