(segue) Governo e maggioranza parlamentare
(11 novembre 1924)
[Inizio scritto]

      D'altra parte è innegabile che condizioni particolari, creando un ambiente più favorevole agli speculatori, determinando dannosi monopoli, possono artificiosamente, e spesso in notevole misura aggravare il rincaro con danno soprattutto delle classi che attingono a redditi fissi i mezzi per far fronte alle necessità della vita.
      Posso affermare con piena cognizione di causa che l'azione del Governo in questo campo non fu né timida né tarda.
      Ricordo come tra i primi provvedimenti dell'attuale Governo sia da annoverare quello di liberare gradualmente da un regime vincolistico insopportabile la proprietà edilizia urbana per incoraggiare e stimolare le costruzioni edilizie, come alla stessa preoccupazione si inspirino la riforma della legislazione sulle case popolari ed economiche, i provvedimenti emanati per il credito edilizio e in particolare la costituzione, recentemente deliberata, di un Istituto nazionale per le case degli impiegati statali, allo scopo di risolvere in modo organico e completo il problema degli alloggi per gli impiegati dello Stato.
      Gli effetti di questa politica sono evidenti dovunque, dovunque l'incremento dato alle costruzioni edilizie è tale che si lamenta ormai l'assoluta mancanza di mano d'opera disponibile per far fronte alla richiesta.
      Mi piace ancora ricordare come, nonostante i risultati eccezionalmente favorevoli dei raccolti dell'anno decorso, il Governo non abbia trascurato di preoccuparsi del problema di assicurare all'Italia il massimo del suo fabbisogno di grano. Sono opera del Governo attuale i recenti provvedimenti diretti alla intensificazione delle colture, attraverso le bonifiche e le trasformazioni fondiarie, non meno che quelli in corso di attuazione per agevolare il credito di esercizio agli agricoltori.
      Ma provvedimenti di carattere anche più immediato stanno a dimostrare come il Governo vigili sulle condizioni annonarie del paese e intenda affrontare il problema almeno entro quei limiti in cui una oculata azione di Governo può attenuare le asprezze del rincaro dei generi e frenare gli eccessi della speculazione.

(segue...)