(segue) Governo e maggioranza parlamentare
(11 novembre 1924)
[Inizio scritto]
Mediante scambio di note, sono
state regolate il 16 luglio fra l'Italia e l'Austria alcune questioni
di carattere tecnico ed economico che si trascinavano da tempo.
Il 6 agosto scorso l'Italia,
l'Inghilterra e il Giappone hanno depositato presso il Ministero
francese degli Affari Esteri le ratifiche del Trattato di pace
firmato a Losanna il 24 luglio 1923 fra l'Italia, l'Impero
britannico, la Francia, il Giappone e la Romania da una parte e la
Turchia dall'altra. L'Italia aveva ratificato quel Trattato fin dal
gennaio scorso, e precisamente con il regio decreto-legge 31 gennaio
1924, n. 343.
Essendosi così verificata
la condizione prevista dall'articolo 143 del Trattato di pace
anzidetto, e cioè che esso sarebbe entrato in vigore quando la
Turchia e le altre parti contraenti, o almeno tre di esse, avrebbero
depositato le proprie ratifiche, trattato e convenzioni connesse sono
entrati in vigore appunto il 6 agosto 1924.
Poiché cori l'entrata in
vigore del trattato anzidetto veniva anche definitivamente regolata
la situazione giuridica dell'Italia nel Dodecanneso, è stato
necessario sistemare l'attribuzione dei poteri del Governatore.
Addì 20 agosto è
stato conchiuso colla Germania un accordo per il regolamento in via
amichevole e transazionale delle istanze di risarcimento di danni
subiti da italiani in Germania.
Il 27 agosto è stata
firmata fra l'Italia e la Jugoslavia la Convenzione consolare, atto
questo che anche dal punto di vista giuridico ed amministrativo ha
non poca importanza, grazie ai nuovi principi che sanziona.
Il 20 settembre 1924 poi è
stato stipulato colla Svizzera il Trattato di conciliazione e di
regolamento giudiziario che ha lo scopo di risolvere in via pacifica
tutte le controversie, niuna esclusa, che potessero sorgere tra i due
Paesi. Le questioni sono deferite ad una Commissione di conciliazione
di cinque membri, preventivamente costituita. Ove essa non emetta la
sentenza nel termine prescritto, o una delle Parti non creda di
accettarne le decisioni, questa può chiedere che la
controversia sia deferita alla Corte permanente di Giustizia
Internazionale dell'Aja. Quest'accordo merita particolare rilievo
perché dà alla procedura di conciliazione e di
arbitrato la più larga portata finora raggiunta nelle
controversie fra due Stati; è ispirato dalla speciale
situazione internazionale della Svizzera e intende consolidare i
legami di amicizia, di mutua fiducia e di buon vicinato esistenti fra
i due Paesi.
(segue...)
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