(segue) Per la riforma dell'Esercito
(2 aprile 1925)
[Inizio scritto]
Occorre anzitutto domandarsi: che
cosa avverrebbe se l'ordinamento Di Giorgio fosse applicato domani in
pieno? Per esempio, che cosa avverrebbe dello Stato Maggiore? Lo
Stato Maggiore è ripristinato nell'ordinamento Di Giorgio ed è
ripristinato il Capo di Stato Maggiore. È necessario che così
sia. Il Capo di Stato Maggiore è necessario, ci deve essere,
perché a mio avviso è il responsabile della
preparazione della guerra, mentre il ministro della guerra è
responsabile dell'amministrazione dell'Esercito di fronte ai due rami
del Parlamento. Che cosa avviene nell'ordinamento Di Giorgio della
cavalleria? È aumentata, diminuita, è abolita? (perché
si parlava anche di abolire la cavalleria).
Ebbene, l'ordinamento, giustamente
a mio avviso, mantiene i 48 squadroni di cavalleria. Che cosa avviene
dei tradizionali bersaglieri? Si diminuiscono? Sono conservati? Essi
sono conservati. L'artiglieria viene ippomontata o automontata? Viene
aumentata o diminuita? Viene aumentata. C'è un raggruppamento,
un'organizzazione degli automezzi? Sì, c'è. Che cosa
avviene dei quadri? Degli ufficiali? Che cosa avviene degli uffici
tecnici che devono preparare i gas e gli antigas?
Tutto ciò è, a mio
avviso, contemplato nell'ordinamento Di Giorgio che si compone di 44
articoli, intorno ai quali non si è discusso o si è
discusso ben poco. Si è discusso dei principi e sulla
relazione. Benissimo. È giusto, ma in una relazione che
precede un disegno di legge si possono prospettare le tesi più
contraddittorie e si possono anche prospettare eventualità per
assurdo che non si verificheranno. Si doveva discutere, a mio avviso,
sugli articoli dell'ordinamento secondo risultavano nel progetto di
legge.
La Nazione armata? Sono contrario.
Non vorrei che alla Nazione armata in tempo di pace corrispondesse la
Nazione disarmata in tempo di guerra.
(segue...)
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