Discorsi di Asti, Casale, Vercelli
(24 e 28 settembre 1925)
Nel mese di
settembre del 1925 il Duce presenziò alle grandi manovre nel
Canavese. In tale occasione egli si recò successivamente ad
Asti, a Casale Monferrato, a Vercelli.
Ad Asti - il 24
settembre 1925 - dopo aver tenuto ai Sindaci dell'Astigiano un
discorso che non fu raccolto dagli stenografi, rivolse al popolo, dal
balcone del Palazzo Municipale, le seguenti parole:
Cittadini! Camicie Nere!
Non ho più la consuetudine
dei discorsi, quindi il mio discorso sarà estremamente breve.
Ma ho tenuto a parlarvi prima di tutto perché voglio
ringraziarvi delle festose accoglienze che mi avete tributato. Sono
venuto tra voi per rendere omaggio al vostro grande concittadino, a
Vittorio Alfieri, che fu il primo a lanciare la parola d'ordine:
«l'unità e l'indipendenza della Patria», parola
d'ordine che venne raccolta e che nel secolo scorso e in questo
secolo rese possibile il compimento delle gloriose vicende che la
Storia non dimenticherà mai.
Volli venire qui perché uno
dei concittadini vostri più insigni è il mio più
elevato collaboratore. Parlo del valoroso generale Badoglio, il
condottiero di Vittorio Veneto, colui che, se fosse necessario,
domani un'altra volta condurrebbe l'Esercito alla vittoria.
Infine io venni da voi perché
considero il vecchio, forte, nobile Piemonte come la infrangibile
pietra angolare dell'unità e della grandezza della Patria.
Cittadini, camicie nere! Ho
terminato; non ho altro che da ripetervi il nostro grido: A noi!
Nello stesso
giorno, 24 settembre 1925, il Duce intervenne nel pomeriggio ad una
riunione fascista al Teatro Alfieri di Asti e pronunciò le
seguenti parole:
(segue...)
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