(segue) Al popolo di Mantova
(25 ottobre 1925)
[Inizio scritto]

      State sicuri: io condurrò la rivoluzione fascista fino alla sua meta finale!


      Nello stesso giorno, 25 ottobre 1925, ebbe luogo nel Palazzo del Municipio la cerimonia per l'offerta della cittadinanza onoraria di Mantova al Duce. Questi, al discorso del Sindaco, rispose con le seguenti parole:

      Signor Sindaco! Signori!
      Dopo il saluto che mi è stato recato dalla folla immensa come non vidi se non in due occasioni precedenti, a Napoli e a Palermo, gradito mi è giunto in modo particolare il vostro omaggio.
      Signor Sindaco, ho ascoltato con molta attenzione quello che mi avete detto e mi compiaccio di quanto voi avete fatto; tre anni di reggimento fascista non si concludono con un bilancio semplicemente di promesse, ma con un bilancio di fatti. Non è solo, come dissi ieri, il popolo delle campagne che noi chiamiamo a protagonista della nostra storia, vi è anche il popolo delle città, il popolo delle città rinnovato profondamente, e questo rinnovamento non è solo materiale, ma soprattutto degli spiriti, ed esso ora si compie sotto l'impulso dell'azione fascista in un'atmosfera più elevata e più pura.
      Continuate, signor Sindaco, nella vostra opera. Il Fascismo mantovano è una colonna formidabile ed intangibile del regime.
      Noi lavoriamo tutti per lo stesso scopo, tendiamo tutti diritti verso la stessa meta: il benessere e la grandezza morale del popolo italiano.