(segue) L'art. 13 della Legge sui rapporti collettivi di lavoro
(11 dicembre 1925)
[Inizio scritto]
Anche negli Stati Uniti ed in
parecchi Stati della Confederazione esistono delle forme di arbitrato
volontario o forzoso. Non si giunge in qualcuna di queste
legislazioni all'arbitrato obbligatorio, ma si impone l'inchiesta
obbligatoria, il che poi determina, sotto una forma indiretta, una
soluzione obbligatoria ispirata al disposto della sentenza.
Esiste nella legislazione federale
degli Stati Uniti, fin dal 1888, una legge per la quale il Presidente
degli Stati Uniti può nominare due Commissioni che insieme al
Commissario generale del lavoro esaminano la controversia, la quale
per essere di competenza degli Stati Uniti naturalmente deve essere
di natura interstatale.
Ma più innanzi si è
andati nella Nuova Zelanda, con la legge votata nel 1894, secondo la
quale lo sciopero e la serrata sono proibiti. Ogni controversia è
portata dinanzi al tribunale di conciliazione di prima istanza e alle
corti di arbitrato nella seconda, e queste corti giudicano senza
appello.
Tutti gli Stati dell'Australia
hanno seguito l'arbitrato obbligatorio. Nel 1910 il Kansas, uno Stato
della Confederazione degli Stati Uniti, accettò l'identica
legislazione, su richiesta degli industriali, i quali avendo avuto
705 scioperi in tre anni, ne avevano evidentemente abbastanza.
Importante è anche la legge
romena del 1920 che proibisce qualsiasi sospensione di lavoro che
abbia origine diversa dalle condizioni stesse del lavoro. Distingue
le industrie in due categorie: quelle di utilità pubblica e le
private. Per le prime vige l'arbitrato obbligatorio, per le seconde è
prescritto il tentativo di conciliazione obbligatorio.
Si comprende perfettamente che la
legislazione di molti paesi si sia industriata di ridurre il numero
degli scioperi e di cercare di concluderli nella maniera più
soddisfacente e nel termine di tempo più breve possibile.
(segue...)
|