(segue) Difesa dell'Alto Adige
(6 febbraio 1926)
[Inizio scritto]

      Determinata questa successione di sentimenti, che come vi ho dimostrato, partivano da menzogne e si nutrivano di menzogne, si è parlato di boicottaggio contro le merci italiane.
      Si è parlato, anche, di un boicottaggio turistico contro l'Italia. Parliamo una volta per sempre di questo turismo.
      Noi siamo un popolo eminentemente ospitale. Questo ci viene dalla nostra antica e millenaria civiltà. Ospitali siamo e ospitali vogliamo restare. Anche quando si abusa di questa ospitalità. Anche quando si porta attraverso le nostre adorabili città un «folklore» primitivo, e qualche volta indegno, quando si vedono, in abbigliamenti primitivi, e da serva, uomini e donne sfilare e passeggiare sui marmi dei nostri meravigliosi palazzi, delle nostre sacre e monumentali basiliche. Ma nessuno si faccia illusioni di prendere l'Italia attraverso il boicottaggio del turismo. L'Italia vive di ben altro ed ha ben altre energie e molti di costoro vengono in Italia non per farci regali, ma per realizzare delle economie. Comunque, anche a proposito del boicottaggio, io debbo dichiarare che, se domani il boicottaggio diventasse pratico e concreto o avesse la tacita tolleranza delle autorità responsabili, noi risponderemmo con un boicottaggio al quadrato e ad eventuali rappresaglie risponderemmo con rappresaglie al cubo.
      Noi siamo così insolenti e così espliciti che crediamo, parlando chiaro, di servire magnificamente la causa della verità e della civiltà ed anche della pace.
      Noi sopprimiamo un poco la vecchia formula e diciamo che qualche volta bisogna pagare con due occhi la perdita di un occhio e con tutta la dentatura la perdita di un dente.
      Si pensava da qualcuno che, dopo le proteste dei consoli di tutti i paesi residenti a Venezia e dopo le proteste di molti cittadini tedeschi che sono in Italia tranquillamente a lucrare nei loro pacifici commerci, tutto ciò dovesse avere una fine. Questo non è accaduto. Siamo andati, invece, al discorso pronunciato ieri dal signor Held in pieno Landtag bavarese. Dopo aver fatto appello ancora una volta a quello spirito di Locarno, che a furia di parlarne, diventerà una cosa molle ed evanescente ed insopportabile anche come tutte le cose abitudinariamente ipocrite, il Capo del Governo bavarese ha detto:

(segue...)