(segue) Difesa dell'Alto Adige
(6 febbraio 1926)
[Inizio scritto]
«Noi dobbiamo far tutto per
mitigare la situazione nel Tirolo del Sud e quanto è idoneo
per portare la libertà ai tedeschi dell'Alto Adige. Anche
essendo a questo posto, io debbo innalzare la più severa
protesta contro le brutali violenze del Sud Tirolo».
Dichiaro che questo discorso è
semplicemente inaudito. Inaudito dal punto di vista diplomatico,
perché non è mai esistita nemmeno prima della guerra
una questione del Sud Tirolo germanico, in secondo luogo la questione
dell'Alto Trentino è stata definita dai trattati di pace e dal
trattato di pace che abbiamo concluso a San Germano con l'Austria.
È inaudito parlare di
violenze e di brutali violenze compiute dal Governo fascista
nell'Alto Trentino. Nell'Alto Trentino noi facciamo con gli allogeni
la politica dell'italianità. Noi li consideriamo cittadini
italiani ed applichiamo loro la nostra legge. Se ciò non
facessimo, avremmo ai confini uno Stato nello Stato!
Vi è di più: il
Governo fascista, in molte questioni, è andato incontro ai
bisogni di quelle popolazioni.
Cito la questione dei prestiti
cosiddetti lombardizzati. Tanto che io avrei dovuto ricevere una
commissione dei contadini dell'Alto Trentino i quali pensavano di
offrirmi un segno della loro gratitudine. Ma poi quello che l'Italia
romana e latina fa è nulla al paragone di quello che gli altri
Stati fanno. Proprio oggi la Cecoslovacchia applica le sue norme per
l'uso della lingua ceca nell'amministrazione dello Stato e i giornali
tedeschi di Praga e di altre città non protestano contro la
tirannia della Repubblica cecoslovacca.
Ma vale la pena che io ricordi a
voi, ancora una volta e soprattutto che io ricordi al popolo italiano
e che ne renda edotto il mondo civile, vale la pena che io vi informi
dei propositi che i Capi del pangermanismo avevano, in caso di
vittoria delle armi tedesche. Essi chiedevano nella assemblea di
Vipiteno, tenutasi pochi giorni prima di quella grande nostra
Vittoria del Piave che fu il piombo nell'ala per i sogni tedeschi.
(segue...)
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