(segue) «Se avanzo, seguitemi; se indietreggio uccidetemi; se muoio, vendicatemi»
(7 aprile 1926)
[Inizio scritto]

      Stando così le cose e stando realmente così, poiché quest'affermazione è il prodotto di incessanti e severe meditazioni, stando così le cose, non sarete stupiti che tutto il mondo degli immortali principi, della fraternità senza fratellanza, della uguaglianza disuguale, della libertà con i capricci sia coalizzato contro di noi. Ecco, siamo veramente sul piano dove la battaglia diventa difficile, seducente, importante, perché battere i vecchi residui dei partiti d'Italia è stata una fatica ingrata, ma agitare un principio nuovo nel mondo e farlo trionfare, questa è la fatica per cui un popolo e una rivoluzione passano alla storia.
      Non sono per abitudine ottimista, non amo coloro che, imitando Pangloss, trovano che tutto va bene. Vedo un periodo difficile. Ma questo, invece di deprimerci, ci deve inorgoglire. È fatale, è bellissimo che ogni rivoluzione che trionfa in un Paese abbia contro di sé tutto un vecchio mondo. Noi spezzeremo il cerchio eventuale con una triplice azione, mantenendo intatta la nostra unità morale, e quella del popolo italiano, facendo lega sul sistema corporativo, per cui nessuna, dico nessuna, energia del lavoro e della produzione italiana deve andare dispersa. Finalmente, se sarà necessario, spezzeremo anche il cerchio politico, poiché l'Italia esiste e rivendica pienamente il diritto di esistere nel mondo.
      Domani mattina salirete a bordo della «Cavour». Ho dato ordine che i gerarchi provinciali del fascismo siano salutati al loro arrivo da salve di 13 colpì di cannone. Vi avverto che quando spara il cannone è veramente la voce della Patria che tuona. Bisogna scoprirsi e tenersi in posizione di attenti. Domani vi darò un piccolo, quasi microscopico supplemento al discorso di oggi. Poi ritornerete alle vostre provincie, con la persuasione fortissima che si cammina e si camminerà a qualunque costo, con la decisione di estirpare tutte le beghe e le possibili discordie, con la convinzione che tutto quello che accade intorno a me mi lascia indifferente. Io non per nulla ho prescelto a motto della mia vita: «Vivi pericolosamente», ed a voi dico, come il vecchio combattitore: «Se avanzo, seguitemi; se indietreggio, uccidetemi; se muoio, vendicatemi».

(segue...)