(segue) Cinque giorni in Tripolitania
(11-15 aprile 1926)
[Inizio scritto]

      Accetto questo dono, prima perché mi vien dalla gente fedele di Zuara, secondo perché è un cavallo, terzo perché lo porterò con me a Roma e tutte le volte che lo monterò mi ricorderò della gente fedele di Zuara.


      Il 13 aprile 1926, Egli si recò a visitare l'altopiano del Garian; il 14 aprile andò in automobile a Suk El Giuma, Suk El Gijma, Tagiura, Homs, Leptis Magna. Passando per Tagiura, incontrò una Coorte della Milizia; fermò la macchina e rivolse ai militi le seguenti parole:

      Camicie Nere!
      Ho voluto fermarmi per vedervi, salutarvi e manifestarvi il mio alto e pieno compiacimento. S. E. il Governatore ha detto che siete perfetti soldati e perfetti volontari. Io aggiungo: per ciò perfetti fascisti, perché il Fascismo è milizia e volontarismo.
      Porterò con me il vostro ricordo e ai vostri camerati dirò che in Africa vi è posto e probabilmente gloria per tutti. Militi, a Noi!


      Il 15 aprile 1926, alle ore 11.30', al Teatro Miramare di Tripoli s'inaugurò, alla presenza del Duca delle Puglie, il Primo Convegno Agricolo Nazionale Coloniale. In tale occasione il Duce pronunciò il seguente discorso:

      Altezza! Signore! Signori!
      Come d'abitudine il mio discorso sarà estremamente laconico. Incomincio col dichiarare tutta la mia soddisfazione per essere venuto in Tripolitania. La realtà ha superato le mie previsioni, le mie aspettative. Non solo la colonia tutta deve ritenersi sicura e intangibile dal punto di vista politico e militare, ma io affermo che esistono delle grandi possibilità economiche e che sarebbe un delitto di lesa Patria non svilupparle metodicamente all'estremo. Sta sorgendo in Italia una nuova generazione, la generazione modellata dal fascismo: poche parole e molti fatti. La tenacia, la perseveranza, il metodo, tutte virtù alle quali sembravamo negati, dovranno diventare domani — e non già in parte — virtù fondamentali del carattere italiano. Soprattutto nelle Colonie queste virtù devono rifulgere, soprattutto qui bisogna essere sistematici e perseveranti. Poco fa ho visitato le Concessioni. Addito alla ammirazione della Nazione, pongo all'ordine del giorno quei coloni, quei pionieri che appartengono al patriziato italiano e che sono evidentemente dissimili da quelli che ballano stupidamente negli atrii dei grandi alberghi alla moda.

(segue...)