(segue) Roma antica sul mare
(5 ottobre 1926)
[Inizio scritto]

      La penisola italica — vera e propria — è ormai unificata nel segno di Roma da Pisa a Reggio Calabria, da Rimini a Taranto nel 272 a. C. Nel 338 la Lega latina aveva un territorio di 11.000 chilometri quadrati; nel 282 era già a 130.000 chilometri quadrati (pag. 257 di: Leon Homo. «L'Italie primitive et les debuts de l'imperialisme romain»).
      Oltre Pisa stanno le popolazioni degli apuani e dei liguri, che hanno, specie questi ultimi, fornito mercenari a Cartagine, e che saranno poi soggiogate da Roma e nell'intervallo tra la prima e la seconda guerra punica. Al di là di Rimini e dell'Appennino tosco-emiliano, si stende la valle del Po, abitata da galli di varie denominazioni. All'estremo margine orientale d'Italia stanno altre popolazioni, Veneti e Liburnici. Oltre Adriatico, dalla Dalmazia al Montenegro, stanno gli Illirii, la Regina dei quali, Teuta, sarà battuta dai Romani, e più sotto stanno i Greci. Dai confini della Cirenaica attuale al Marocco sta l'impero africano di Cartagine, ma Cartagine possiede inoltre tutta la Spagna meridionale, tutta la Sicilia occidentale, la Sardegna ed esercita una specie di sovranità sulla Corsica. Tolto il tratto della Francia meridionale popolato dai Galli, tutto il bacino occidentale del Mediterraneo è controllato, come si direbbe oggi, dai Cartaginesi. Questo dominio o controllo era il risultato finale di una lotta plurisecolare svoltasi fra quattro imperialismi talassocratici che dal VI secolo in poi si contesero il dominio del Mediterraneo: gli Etruschi, Marsiglia, Siracusa, Cartagine. Marsiglia cede dapprima il campo, quando i Greci evacuano la Corsica, poi gli Etruschi battuti a Cuma nel 474 a, C. da Gerone di Siracusa (e la vittoria fu cantata da Pindaro) e quindi assorbiti da Roma si eclissano come potenza marinara. Restano Siracusa e Cartagine. Siracusa batte nel 480 a Imera la rivale Cartagine, ma dopo mezzo secolo, Cartagine riprende la guerra contro Siracusa e la costringe a cedere, di modo che sul finire del IV secolo a. C. la città punica è dominatrice incontrastata nel Mediterraneo occidentale.

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