(segue) Luigi Luzzatti
(30 marzo 1927)
[Inizio scritto]
Ma il quinquennale tirocinio come
Segretario del Ministero dell'Agricoltura giovò anche ad
orientare definitivamente lo spirito di Luigi Luzzatti verso i
problemi rurali, verso le popolazioni dei campi, che si trovavano
allora in condizioni di vita, materiale e morale, assai arretrate.
Non esagero se affermo che Luigi Luzzatti fu uno dei più
grandi amici che i contadini abbiano mai avuto.
Passata la destra e sopraggiunta
una nuova tendenza di spirito, Luigi Luzzatti non passò mai
alle demagogie estreme della sinistra. Combatté le teorie
assolutiste della lotta di classe assunte nel mito socialista come
unico motore del progresso umano. Sostenne invece in polemiche la
possibilità di una pacifica collaborazione di classe,
principio che l'ordinamento corporativo fascista tende a tradurre
ogni giorno in realtà concreta.
Ma la netta ripulsa, spesso
accompagnata da un compatimento benevolo, delle teorie socialiste,
non condusse mai Luigi Luzzatti alla posizione di un cieco
conservatorismo rovinoso e distruttore. Quanto alla lotta di classe e
alla rivoluzione sociale, proclamata allora come la palingenesi del
vecchio mondo capitalistico, Luigi Luzzatti contrappose loro la
riforma sociale, e cioè l'attuazione consapevole e progressiva
di tutte le punte più acute degli sforzi delle classi minori
del popolo.
In questo campo Luigi Luzzatti
attinse le vette dell'apostolato.
Gran parte della legislazione
sociale, per cui l'Italia occupa il primo posto fra le Nazioni
civili, si deve a Luigi Luzzatti, professore, deputato, ministro,
scrittore, pubblicista. La cooperazione in tutte le sue forme nasce
in Italia e progredisce con Luigi Luzzatti. Egli fu il creatore del
Consiglio superiore della previdenza e del lavoro, il promotore e
sostenitore della legge sugli infortuni del lavoro, il patrocinatore
della Cassa nazionale e della Cassa pensioni per la vecchiaia degli
operai.
(segue...)
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