(segue) Nemi ed Ercolano
(9 aprile 1927)
[Inizio scritto]

      Durante l'età regia le sponde del lago di Nemi accolsero Egeria piangente la morte del vecchio Numa, le Ninfe del lago e dei boschi tentarono invano di confortarla ed il suo pianto si cangiò in una fonte che sotto il villaggio di Nemi ancor oggi sgorga modesta e silenziosa.
      Passa qualche secolo e sulla riva nord-est il piccolo sacrario primitivo si trasforma in un tempio che man mano accresce di mole e di fasto e riflette nel placido specchio il fulgore aureo del suo tetto e del suo fregio.
      Come già Gerone Siracusano sul mare siculo e gli Egizi Tolomei lungo il Nilo, Tiberio fece Costruire sullo specchio di Diana una superba nave cubiculata, con le sue stanze e le sue logge e i suoi giardini e le fontane, carica di marmi e di metalli preziosi e di legni rari, tutta splendente di porpora e d'oro. E un'altra nave l'affiancava, anch'essa magnificamente ornata. Col declinare dell'impero venne l'abbandono e la rovina. Le due navi (quando e come l'ignoriamo) caddero nel fondo. E rivissero soltanto nell'immaginazione e nel ricordo. Rivissero nelle leggende e le leggende fiorirono durante tutto il Medio Evo. Con gli albori del Rinascimento cominciarono gli studi e i tentativi per il recupero delle navi.
      È questa una storia ormai di cinque secoli, fatta tutta di tentativi il più spesso infruttuosi o, quando hanno dato qualche risultato parziale, di tentativi disastrosi per la integrità delle due storiche navi. I nomi di coloro che più operarono per tale recupero sono ormai noti, dopo le tante memorie scritte sull'argomento. Leon Battista Alberti, per primo chiamato dal cardinale Prospero Colonna e poi Francesco De Marchi, Annesio Fusconi, Eliseo Borghi ed altri ancora. Alcuni di essi con sacrificio personale e quasi col rischio della vita, scesero nel fondo dei laghi con i loro primitivi scafandri, videro con i loro occhi e toccarono con le loro stesse mani, quelle venerande vestigia, ma purtroppo con le loro stesse mani, ne strapparono lembi e frammenti per riportarli alla luce.

(segue...)