(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]

      Voi vedete da queste cifre che il quadro, pur senza essere tetro e tragico, merita una severa attenzione. Bisogna quindi vigilare seriamente sul destino della razza, bisogna curare la razza, a cominciare dalla maternità e dall'infanzia. A questo tende l'Opera nazionale per la protezione della Maternità e dell'Infanzia, voluta dall'on. Federzoni — e non è questo uno dei suoi ultimi meriti durante il suo passaggio al Ministero dell'Interno — Opera nazionale che oggi è diretta, con un fervore che ha dell'apostolato, dal nostro collega Blanc.
      Fatta la legge, organizzata l'Opera nel suo Comitato centrale — che era troppo numeroso, ragione per cui venne sciolto — nei suoi Comitati provinciali, bisogna finanziare quest'Opera. Esistono nel Paese 5700 istituzioni che si occupano della maternità e dell'infanzia, ma non hanno denaro sufficiente. Di qui la tassa sui celibi, alla quale forse in un lontano domani potrebbe fare seguito la tassa sui matrimoni infecondi. Questa tassa dà dai 40 ai 50 milioni; ma voi credete realmente che io abbia voluto questa tassa soltanto a questo scopo? Ho approfittato di questa tassa per dare una frustata demografica alla Nazione. Questo vi può sorprendere; qualcuno di voi può dire: «Ma come, ce n'era bisogno?» Ce n'è bisogno. Qualche inintelligente dice: «Siamo in troppi». Gli intelligenti rispondono: «Siamo in pochi». Affermo che, dato non fondamentale, ma pregiudiziale della potenza politica, e quindi economica e morale delle Nazioni, è la loro potenza demografica. Parliamoci chiaro: che cosa sono 40 milioni d'Italiani di fronte a 90 milioni di Tedeschi e a 200 milioni di Slavi? Volgiamoci a Occidente: che cosa sono 40 milioni di Italiani di fronte a 40 milioni di Francesi, più i 90 milioni di abitanti delle Colonie, o di fronte ai 46 milioni di Inglesi, più i 450 milioni che stanno nelle Colonie?

(segue...)