(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]

      Andiamo ancora nel profondo di questo problema che mi interessa. Qualcuno ritiene — altro luogo comune che oggi si demolisce — che la Francia sia la Nazione a più basso livello demografico che vi sia in Europa. Non è vero. La Francia si è stabilizzata sul 18 per 1000 di natalità da circa 15 anni. Non solo, ma in certi dipartimenti francesi vi è un risveglio della natalità. La Nazione che tiene il primato in questa triste faccenda è la Svezia, che è al 17 per 1000, mentre la Danimarca è al 21, la Norvegia al 19 e la Germania è in piena decadenza demografica; dal 35 per 1000, è discesa al 20. Mancano due punti e sarà al livello della Francia.
      Anche l'Inghilterra non è in condizioni brillanti. Nel 1926 il suo livello di natalità è stato il più basso d'Europa: 16,7 per 1000. Delle Nazioni europee, quella che tiene la palma è la Bulgaria, col 40 per 1000, poi vengono altre Nazioni con livelli diversi, e finalmente vale la pena di occuparsi dell'Italia. Il quinquennio di massima natalità fu tra il 1881 e il 1885, con 38 nati vivi su 1000; il massimo fu nel 1886, con 39. Da allora siamo andati discendendo, cioè dal 39 a 35 per 1000 siamo discesi oggi al 27. È vero che di altrettanto sono diminuite le morti; ma l'ideale sarebbe: massimo di natalità, minimo di mortalità. Molte regioni d'Italia sono già al disotto del 27 per 1000. Le regioni che stanno al disopra sono la Basilicata, ed io le tributo il mio plauso sincero, perché essa dimostra la sua virilità e la sua forza. Evidentemente la Basilicata non è ancora sufficientemente infetta da tutte le correnti perniciose della civiltà contemporanea. Vengono poi la Puglia, le Calabrie, la Campania, gli Abruzzi, il Veneto, la Sardegna, le Marche, l'Umbria, il Lazio. Ma le regioni che si tengono sul 27 per 1000 sono l'Emilia e la Sicilia; al disotto la Lombardia, la Toscana, il Piemonte, la Liguria, le Venezie Tridentina e Giulia.

(segue...)