(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]



      (A questo punto il Capo del Governo legge il testo di una supplica all'Imperatore). Indi prosegue:

      Ebbene, questi sono documenti di singolare valore storico. Ne risulta che mal si apponevano coloro, i quali pensavano che la posizione della provincia di Bolgiano costituisse un regalo o una concessione all'elemento tedesco, specialmente a quello più turbolento di oltre Brennero. Niente di ciò: si è fatta la provincia di Bolgiano per più rapidamente italianizzare quella regione. Nessun'altra politica può essere adottata. Questo non significa che si debbano vessare gli abitanti dell'Alto Adige, che noi consideriamo come cittadini italiani che si sono ignorati e che devono ritrovarsi.
      Non appena fu pubblicato sui giornali l'elenco delle nuove provincie, sorsero dei desideri. Alcune città che si ritenevano degne di questo onore, lo sollecitarono. Ma io risposi con un telegramma ai notabili di Caltagirone, dicendo che fino al 1932 di ciò non si sarebbe parlato. Perché nel 1932? Perché nel 1932, sarà finito il censimento che noi stiamo preparando sin da questo istante. Mancano quattro anni? Ma io ho deciso che entro sei mesi si devono conoscere i risultati del censimento del 1931. Ed allora molto probabilmente ci sarà una nuova sistemazione delle provincie italiane, ci saranno città che diventeranno provincie, se le popolazioni saranno state laboriose, disciplinate, prolifiche.
      Intanto abbiamo realizzato l'ordinamento podestarile in tutti i Comuni del Regno. Quando si parlò del podestà, non pochi furono coloro che versarono delle lacrime sul vecchio elezionismo che tramontava nelle competizioni amministrative. Ebbene, la nomina dei podestà si è svolta in tutta Italia senza quegli incidenti, senza quei disordini che taluni profetizzavano. Poche beghe, mediocri, e limitate a piccoli paesi. E si capisce che, trattandosi del primo magistrato cittadino, del primo della serie, si potesse battagliare per vedere quale dei pretendenti fosse dotato delle superiori virtù. Questo è umano, è naturale. Ma il fatto è che tutti i podestà insediati, o quasi tutti, amministrano col pieno, e spesso entusiastico consenso delle popolazioni.

(segue...)