(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]
Sempre su questo argomento dovremo
finalmente delineare i confini giuridici, amministrativi e morali
della provincia. Affronteremo anche la riforma del Consiglio di
Stato, ma non è urgente. Il Consiglio di Stato può
essere riformato anche nel 1928: abbiamo molto tempo innanzi a noi.
Veniamo alla Polizia.
Fortunatamente, gli italiani stanno liberandosi dei residui lasciati
nei loro spiriti dai ricordi delle dominazioni straniere:
absburgiche, borboniche, del granducato, per cui la Polizia
rappresentava una funzione odiosa, abbominevole, da evitare. Signori:
è tempo di dire che la Polizia va, non soltanto rispettata, ma
onorata. Signori: è tempo di dire che l'uomo, prima di sentire
il bisogno della coltura, ha sentito il bisogno dell'ordine. In un
certo senso si può dire che il poliziotto ha preceduto, nella
storia, il professore, perché se non c'è un braccio
armato di salutari manette, le leggi restano lettera morta e vile.
Naturalmente ci vuole il coraggio fascista per parlare in questi
termini.
L'on. Pederzoni ha lasciato una
legge di P. S. che è quasi perfetta. Ma bisognava, dopo la
legge, creare gli organismi della Pubblica Sicurezza. Abbiamo in
Italia 60.000 carabinieri, 15.000 agenti di polizia, 5000
metropolitani, 10.000 appartenenti alle Milizie ferroviaria,
portuale, postelegrafonica, stradale, tutte milizie e polizie che
compiono un servizio regolare, perfetto ed utile. Poi abbiamo la
Milizia confinaria, e finalmente la Milizia forestale. Io calcolo che
il Regime ha un complesso di centomila uomini come forza di Polizia.
È un numero imponente.
Bisognava epurare la Polizia,
specie quella in borghese. Io non ho voluto aumentare il numero delle
divise, non ho voluto cioè che i 15.000 agenti in borghese
avessero la divisa. No, quelli sono dei funzionari. È inutile
mettere sempre il campanello al collo del gatto. Troppe divise,
nessuna divisa. Ma quando una polizia è in borghese e non
controllabile attraverso l'uniforme, deve essere scelta, cioè
deve essere composta di cittadini irreprensibili, zelanti e
silenziosi. Tutti coloro che non hanno questi attributi, io li mando
a spasso senza pietà. Così, in questi mesi, ho
allontanato sette questori, quattro vice-questori, venti commissari,
sei commissari aggiunti, cinque vice-commissari, ed ho fatto una
rapida pulizia, ho dato un colpo di «ramazza» in quella
Questura di Milano che non mi è mai piaciuta. Sono in corso
altri 52 collocamenti a riposo di funzionari e di 37 impiegati del
gruppo C.
(segue...)
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