(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]
Ma qui c'è un carteggio
interessante dal punto di vista umano. Non dirò il nome di
coloro che mi hanno mandato queste missive, che sono interessanti. Il
fatto che quasi tutti i confinati si sono rivolti a me, deve essere
considerato come uno dei più grandi successi del Regime
fascista; prima di tutto, perché nessuno di costoro voleva
avere la taccia di essere antifascista, e in secondo luogo perché
tutti, nonostante i loro precedenti, sapevano che potevano rivolgersi
a me se erano meritevoli di giustizia. «Io credo — dice
uno — che l'avere professato idee massimaliste e l'avere
esercitato un mandato parlamentare nell'ambito delle vigenti leggi
non possa costituire una legittima ragione di provvedimenti contro di
me». «Ho militato nel partito comunista fino a ieri —
dice un altro —; non essendo più il partito riconosciuto
come organismo politico del Paese, mi dimetto». Il signor X
dichiara di essere deciso a rinunciare ad ogni attività
politica; il signor T scrive che l'aver seguito idealità
politiche non ortodosse, non stabilisce sic et simpliciter
l'opportunità di adottare così grave misura come quella
decisa nei suoi confronti; un altro promette di lasciare ogni forma
di attività politica e di ritirarsi a Santa Margherita Ligure.
È un bel posto. «Io predicai il marxismo — dice un
altro — secondo la legge della evoluzione intesa
dialetticalmente». Il signor Z si era adoperato, per quanto gli
era stato possibile, per ottenere che il partito mutasse tattica. Non
c'è riuscito. «Riaffermo il mio patrimonio ideale; ma mi
sono ritirato da tempo a vita privata». «Fu solo in
questi ultimi tempi che si delineò l'ordinamento corporativo
che mi ha chiarito le idee». Un altro dice che sospenderà
ogni attività per tutto il tempo del Regime fascista. Sono
documenti che hanno un interesse vivo dal punto di vista
dell'umanità.
(segue...)
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