(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]
Ora, questi confinati non si
trovano certamente in una posizione brillante, ma non esageriamo.
Ricevono intanto 10 lire al giorno rivalutate; sono stati divisi dai
detenuti comuni; sono stati concentrati in solo due isole. Taluno ha
parlato di amnistia. No, signori, niente amnistia, non se ne parla di
amnistia fino al 1932, e se ne parlerà, nel 1932, se, come mi
auguro, non sarà necessario prorogare le leggi speciali. Ma il
diniego dell'amnistia collettiva non impedisce di fare i condoni
individuali, soprattutto quando sono raccomandati dai fascisti, e
qualche volta anche da interi direttori fascisti. Con quali criteri
io procedo quando si tratta di condonare? Tengo prima di tutto conto
del passato di guerra del confinato. Evidentemente, se è un
mutilato, un decorato, un combattente, esso ha il titolo superiore
agli altri; poi delle condizioni di famiglia e di salute; poi anche
delle dichiarazioni che il ricorrente fa. Terrore, signori, questo?
No, non è terrore, è appena rigore. E forse, nemmeno, è
igiene sociale, profilassi nazionale. Si levano questi individui
dalla circolazione come un medico toglie dalla circolazione un
infetto.
Ma poi, chi sono coloro che
rimproveravano alla più umana delle rivoluzioni il terrore? Ma
qui non si ha più l'idea di quello che sia stato il terrore?
Il terrore delle altre rivoluzioni, il terrore, ad esempio, della
rivoluzione dalla quale scaturirono i cosiddetti immortali principi!
Quale terrore era quello che ghigliottinava venti teste in media ogni
mattina in piazza della Maddalena? Ma quale terrore era quello che ha
annegato migliaia di persone nei fiumi, che ha scannato migliaia di
persone in prigione, che ha mandato alla ghigliottina un chimico come
Lavoisier, un poeta come Chenier, decine di giuristi, che ha
distrutto regioni intiere, che ha seminato la devastazione e la morte
dovunque, che non ha rispettato né giovani, né vecchi,
né donne, né bambini, né civili, né
sacerdoti, che aveva per massima che per fare una rivoluzione bisogna
tagliare molte teste? C'è bisogno che vi dia la bibliografia
del terrore? No, voi la conoscete, ma io vi consiglio di leggere un
libro, che è un vient de paraitre ed è
intitolato: Le suppliziate del Terrore. È la storia delle 2000
ghigliottinate, spesso la madre insieme con le figlie, spesso
l'intiera famiglia, e spesso, quello che più conta, non si
trattava di aristocratici: si trattava di povera gente sorpresa con
un Cristo sul petto. Sepolcri imbiancati! Sepolcri pieni di fetido
elemento, non parlate di terrore quando la Rivoluzione fascista fa
semplicemente il suo dovere: si difende!
(segue...)
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