(segue) Il discorso dell'Ascensione
(26 maggio 1927)
[Inizio scritto]

      Perché? È dunque una libidine di potere che mi tiene? No. Credo, in coscienza, che nessun italiano pensi questo. Nemmeno il mio peggiore avversario. È un dovere. Un dovere preciso verso la Rivoluzione e verso l'Italia. E poi abbiamo ancora dei grandi compiti, dei grandissimi compiti. Ve ne cito tre. Sono fondamentali: la messa a punto di tutte le forze armate dello Stato; la battaglia economica-finanziaria; la riforma costituzionale.
      Voi ricordate che io andai a Locarno. Locarno è un paese che sta sul Lago Maggiore. Andai perché si trattava di compiere un atto politico e diplomatico d'importanza fondamentale. Notate che io non voglio fare una digressione di politica estera; parlerò di politica estera al Senato, ma fra qualche tempo, perché mi riterrei disonorato per sempre se infliggessi due discorsi alla Nazione nello stesso periodo di tempo. L'architettura di Locarno è la seguente: Francia e Germania prendono l'impegno di non aggredirsi reciprocamente. E ci sono, a lato, un paio di carabinieri che vigilano perché questo impegno non sia violato: l'Inghilterra e l'Italia. Era importante che l'Italia, in quel momento, si mettesse sullo stesso piano dell'Inghilterra e si rendesse garante di quella pace sul Reno che, in realtà, è la pace dell'Europa. Ma a Locarno si fece qualche cosa di più e di meglio: si fece un'operazione di chimica pura, di distillazione; si fabbricò lo «spirito di Locarno». Signori, lo «spirito di Locarno», oggi, a due anni appena di distanza, è straordinariamente decolorato. Lo constato qui, senza nessuna intenzione di polemica; mi dà l'impressione del rapporto che può intercedere tra il murmure che si sente in una conchiglia messa vicino all'orecchio ed il rombo dell'Oceano. Non è la stessa cosa, evidentemente. Che cosa è accaduto? È accaduto che le Nazioni, diremo così locarniste, si armano furiosamente per terra e per mare; è accaduto che in alcune di queste Nazioni si è osato perfino parlare di una guerra di dottrine che doveva essere mossa dalla democrazia dagli immortali principi contro questa irriducibile Italia fascista, antidemocratica, antiliberale, antisocialista, ed antimassonica.

(segue...)