(segue) I problemi dell'agricoltura
(6 novembre 1927)
[Inizio scritto]

      È evidente che questo armonico concerto di forze e di interessi attinenti alla agricoltura, crea una temperie morale, propizia allo svolgimento pacifico del lavoro produttivo e delle relazioni economiche fra gli Stati.
      La ricostruzione economica del mondo o avrà per cardine l'avvaloramento massimo delle energie terriere o rurali, o si esaurirà in vani per quanto apprezzabili tentativi.
      Vi lascio, signori, al vostro lavoro di cui avete già dato insigne saggio coi vostri rapporti da me ammirati. Un vasto compito si dispiega dinanzi a voi nei programmi delle sezioni che aspettano il vostro perspicace giudizio.
      Dalla genetica all'insegnamento agrario; dal genio rurale alla cooperazione; dalla silvicoltura agli ordinamenti creditizi; dall'insieme dei campi e degli alloggi rustici alla statistica e al disciplinamento scientifico del lavoro agricolo, è tutta una mirabile serie ben congegnata di quesiti precisi che si porgono all'acume del vostro intelletto esercitato alle sottili e serene indagini del pensiero, è tutta la materia dei massimi problemi agrari che domanda le vostre cure sagaci.
      Io vedo con compiacimento come per alcune commissioni, il lavoro trovi un addentellato nell'opera precedente dell'Istituto. Così, ad esempio, le commissioni di genetica e di enologia vorranno certo tenere conto dei risultati cospicui della Conferenza internazionale del grano per escogitare le provvidenze pratiche più atte a soddisfare i voti di quel consesso e per apparecchiare la conferenza futura. Così per il credito agrario, per i concimi chimici e per le altre importanti sezioni di questo operoso laboratorio, che per molta parte, dunque, prosegue un'opera già iniziata.
      Ho finito. Nei diplomi di esperti che l'Istituto vi consegnerà in questi giorni, leggerete la formula augurale del Senato consulto romano applicata alla vostra proba e feconda fatica. Riprendo quella formula e dichiarando aperti i vostri lavori, auguro che essi abbiano risultamenti felici per il bene degli Stati e per la prosperità dei popoli.

(segue...)