(segue) Al Congresso dei Sindacati Fascisti
(7 maggio 1928)
[Inizio scritto]

      Pensate alla profondità, alla bellezza, alla forza della nostra Rivoluzione, che affronta e risolve questo secolare conflitto che angustia e avvelena la vita di moltissime Nazioni del mondo intero! Noi abbiamo osato questo, e lo abbiamo osato perché abbiamo determinato un'atmosfera speciale: ancora e sempre lo spirito è la leva delle grandi cose; senza un'atmosfera morale di entusiasmo, di passione, di dedizione, di sacrificio non si fa nulla; a tavolino, i grandi progetti, le grandi imprese, la stessa legislazione restano lettera morta quando non siano animati dal soffio potente di un ideale. (Nuovo scroscio frenetico di applausi).
      Ecco perché, camerati, voi non siete soltanto degli organizzatori sindacali, ben prima ancora siete dei fascisti (acclamazioni prolungate), poiché solo sul piano delle idee si conciliano gli interessi. Gli interessi non sono che un settore della vita, ma noi intendiamo abbracciare, comprendere, armonizzare tutta la vita del popolo italiano. Per questo vi dovete considerare in ogni momento della vostra giornata, in ogni attimo del vostro lavoro, davanti alle piccole come alle grandi cose, dei soldati della Rivoluzione, pronti a difenderla qui e fuori di qui, col vostro braccio, col vostro sangue, con la vostra vita.