(segue) L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)
[Inizio scritto]
Ritornando e concludendo, sulla
Cina, noi ci auguriamo che la situazione politica si chiarisca e si
stabilizzi onde sia possibile di mantenere rapporti stretti di
amicizia fra l'Italia e la Cina, come sempre esistettero, sino da
quando viaggiatori italiani percorsero quelle lontane contrade, dove
si è svolta una delle più antiche e interessanti
civiltà del mondo.
Dalla Cina, passo al Siam. Anche
con questo Stato esisteva un vecchio Trattato firmato nel 1868. È
stato sostituito da un Trattato di amicizia, commercio, navigazione,
firmato il 9 maggio del 1926. Il volume dei nostri rapporti
commerciali è limitato: tuttavia nel 1927 sono state importate
nel Siam 277 automobili italiane. Esistono le possibilità di
aumentare i nostri traffici ora che il Trattato di commercio ne
determina e facilita le condizioni.
Ben più ampie sono le
relazioni commerciali fra l'Italia e l'India britannica. Il Governo
ha pensato che ad intensificarle occorreva riorganizzare ed aumentare
la rappresentanza consolare italiana. Sono stati quindi istituiti il
Vice-Consolato italiano di Madras e il Consolato di Colombo.
Uno Stato che suscita particolare
attenzione per la sua posizione geografica, per la sua costituzione,
la sua forza, è l'Afganistan.
Il viaggio europeo del Re Aman
Ullah Khan è cominciato dall'Italia. A questa priorità
di simpatie non è estraneo il fatto che l'Italia fu la prima
Potenza alleata a riconoscere l'indipendenza afgana proclamata nel
1919. Le relazioni commerciali italo-afgane sono attualmente minime e
per la situazione geografica dell'Afganistan, paese
ultra-continentale incastrato com'è tra l'India e la Russia,
quindi distante centinaia e centinaia di miglia dal mare e per il
fatto che l'Afganistan non ha ferrovie e manca di un'organizzazione
bancaria. Tuttavia recentemente l'Italia ha concluso affari per
forniture belliche e automobilistiche e si sta preparando un invio di
tecnici. Importante, dal punto di vista anche del prestigio
dell'Italia nel centro dell'Asia, è il fatto che l'Afganistan
abbia mandato i suoi primi 25 cadetti d'aviazione all'Accademia
Aeronautica di Caserta. Questi giovani sono già a Caserta.
Tornando col brevetto di piloti, nel loro paese, non potranno non
ricordare il loro soggiorno in Italia. È anche con questi
«scambi» di uomini e di servizi che si sviluppano i
rapporti fra i popoli.
(segue...)
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