(segue) L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)
[Inizio scritto]

      il sistema di protezione, cioè, sui trasferimenti, stabilito dallo stesso piano con la creazione dell'apposito Comitato. Tale protezione di per se stessa tende infatti a diminuire la responsabilità delle autorità tedesche;
      l'incertezza del montante totale del debito di riparazione, che tende a sua volta a diminuire lo stimolo necessario a uno sviluppo economico proporzionato allo sforzo rappresentato dal pagamento delle riparazioni.
      Il signor Gilbert conclude: «Col passare del tempo, coll'accumularsi dell'esperienza pratica, diventa sempre più evidente che né il problema delle riparazioni, né gli altri problemi connessi troveranno una soluzione definitiva fino a quando la Germania non avrà trovato un peso definitivo da portare sotto la sua responsabilità, senza sorveglianza straniera e senza protezione per i trasferimenti.»
      Queste conclusioni dell'Agente Generale dei pagamenti hanno avuto una larga eco: molti e abbondanti commenti di stampa e diverse dichiarazioni di uomini politici. Anche la Commissione delle riparazioni, dalla quale il signor Gilbert è nominato e formalmente dipende, si è occupata delle conclusioni del Rapporto e ha avuto, nello scorso gennaio, una riunione con l'Agente Generale dei pagamenti.
      Nessun fatto concreto è tuttavia da rilevare da allora, né nel funzionamento del piano né per un avviamento ad intese circa il suo futuro assetto.
      Il punto di vista italiano in questa materia è chiaro e ben noto. Esso risulta da tutta una serie di documenti: note diplomatiche, dichiarazioni pubbliche, disposizioni legislative. Si fonda sull'abbinamento, e anzi sull'interdipendenza, fra le riparazioni e i debiti, che per noi è fondamentale e assolutamente inderogabile. L'esistenza di questo abbinamento (debiti-riparazioni), costantemente mantenuto da quando i due problemi si sono affacciati, si è venuta confermando e avvalorando nello sviluppo storico dei problemi medesimi: le sistemazioni dei debiti vengono subito dopo la sistemazione, sia pure provvisoria, dei pagamenti tedeschi (piano Dawes); la cifra dei pagamenti italiani verso l'Inghilterra e verso gli Stati Uniti s'inquadra e corrisponde a quella che, secondo gli accordi vigenti, l'Italia deve ricevere dalla Germania, e tali pagamenti sono assicurati in modo autonomo dal funzionamento della Cassa d'ammortamento per il debito estero.

(segue...)