(segue) L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)
[Inizio scritto]

      Il progetto venne ripreso dall'Assemblea del 1924, e, parzialmente modificato, diventò il progetto di Protocollo il quale si basava sul trinomio «arbitrato, sicurezza, disarmo».
      Tutto l'anno 1925 fu occupato dalle discussioni relative al «Protocollo», e poiché era stato inteso che la Conferenza per la limitazione e la riduzione degli armamenti sarebbe stata convocata soltanto dopo l'entrata in vigore del Protocollo, i lavori preparatori della Conferenza rimasero sospesi durante tutto questo periodo.
      Caduto il Protocollo e venuta a mancare la base dei lavori, l'Assemblea nel 1925 fu chiamata a dare nuove direttive.
      Ispirandosi ai «Patti di Locarno», che si stavano allora elaborando, e rinunciando alla ricerca di una soluzione generale del problema della sicurezza quale si era creduto di trovare col Protocollo, l'Assemblea definì il programma da svolgersi nell'avvenire con la formula: «Disarmo progressivo, proporzionato alle condizioni esistenti della sicurezza generale e regionale».
      Per mettere in esecuzione tale programma, il Consiglio creava nel dicembre 1925 la «Commissione preparatoria della Conferenza del disarmo».
      Questa Commissione, fiancheggiata da numerose sottocommissioni e Comitati tecnici militari, ha compiuto dapprima uno studio particolareggiato di tutte le questioni connesse al problema del disarmo, e nel marzo 1927 ha iniziato l'esame di due «progetti di Convenzione»: quello inglese presentato da Lord Cecil, e quello francese presentato da Boncour.
      La Commissione si è sforzata di fissare un testo unico che potesse servire di base ad una seconda lettura; senonché l'unanimità non venne raggiunta e dovette quindi contentarsi di elaborare un documento il quale, sotto forma di tavola sinottica, presenta il testo unico discusso con a fianco le numerose varianti e riserve indotte dalle singole delegazioni per la maggioranza degli articoli.

(segue...)