(segue) L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)
[Inizio scritto]

      Sebbene si usi dire che tale progetto è stato approvato in prima lettura, in realtà esso fa risaltare, piuttosto che l'accordo, le divergenze gravissime che sono state constatate su molti degli aspetti essenziali del problema del disarmo.
      La sessione di marzo-aprile 1927 si sciolse nell'intesa che si facesse luogo alla seconda lettura solo quando fossero intervenuti fra i Governi delle Potenze maggiori degli accordi circa la proporzione dei rispettivi armamenti.
      L'Assemblea del settembre 1927 si riunì quindi in un momento in cui il problema del disarmo si presentava ad essa in tutta la sua complessità, messa in rilievo dalle difficoltà tecniche incontrate dalla Commissione preparatoria e dal recente fallimento della Conferenza navale. Per cercare di superare questo punto morto, l'Assemblea, constatato che la questione del disarmo è intimamente legata a quella della sicurezza, e che questa volta è in funzione dello sviluppo del principio dell'arbitrato, invitava la Commissione preparatoria a costituire un «Comitato speciale» incaricato di studiare le misure suscettibili di dare a tutti gli Stati le garanzie di arbitrato e di sicurezza necessarie per poter fissare in un contratto internazionale il livello dei propri armamenti con le cifre più basse possibili.
      Alla fine di novembre 1927 la Commissione preparatoria si riunì nella sua IV sessione per dare seguito alla risoluzione dell'Assemblea. A questa sessione parteciparono per la prima volta i delegati del Governo dei Soviet.
      Fatti salienti della sessione di novembre sono stati: 1°) la presentazione della tesi russa del disarmo generale, immediato ed integrale (il Governo dei Soviet esclude la possibilità di un accordo per una riduzione parziale, perché ritiene che i diversi Stati non riusciranno mai a mettersi d'accordo sul grado di sicurezza sufficiente per poter ridurre i propri armamenti); 2°) il contrasto fra la tesi francese, che vuol subordinare il disarmo alla sicurezza, e quella tedesca che chiede il disarmo come adempimento derivante dal Trattato di Versailles e dal Patto della Società delle Nazioni.

(segue...)