(segue) L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)
[Inizio scritto]

      Tale punto di vista è bene sia proclamato chiaramente e pubblicamente anche da questa tribuna, poiché troppe volte si parla di militarismo italiano, lieve pagliuzza al paragone di molte grosse travi altrui.
      Quasi per connessione di idee, voglio parlare della Società delle Nazioni.
      Anche a questo proposito si muovono accuse al Governo fascista, di ostilità o almeno di scarsa simpatia verso la Lega delle Nazioni. Accuse o insinuazioni completamente infondate. Il Governo italiano non attribuisce alla Società delle Nazioni — almeno nell'attuale periodo storico — le virtù quasi mitologiche, che le attribuiscono taluni rispettabili idealisti. Ma il fatto di proporzionare l'istituto di Ginevra alle condizioni storiche nelle quali è nato e alle sue reali possibilità, non significa ostilità o disinteresse. La verità è che l'Italia partecipa alla Lega delle Nazioni col convincimento che la Lega delle Nazioni è stata utile in molte circostanze e può esserlo ancora. La verità è che la partecipazione dell'Italia alla vita della Lega delle Nazioni, è attiva in ogni campo, anche per il fatto che l'Italia è rappresentata nel Consiglio della Lega, dal vostro collega senatore Scialoja, del quale sarebbe superfluo esaltare le virtù, la dottrina, l'ingegno e il personale prestigio.
      In tutte le questioni, specialmente in quelle più controverse, egli ha portato il suo contributo universalmente e giustamente apprezzato. Ma a dimostrare il vero atteggiamento del Governo fascista verso la Lega delle Nazioni stanno tre iniziative che il Governo fascista ha proposto e posto sotto l'egida della Società delle Nazioni e cioè l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato, l'Unione internazionale del soccorso, l'Istituto internazionale del cinema educativo.

(segue...)