(segue) L'Italia nel mondo
(5 giugno 1928)
[Inizio scritto]
Sopperendo ad una lacuna
preesistente, è stato di recente costituito, ad assistere il
ministro degli Esteri in questo periodo di trattati, nell'era degli
esperti, un collegio di giuristi alla testa dei quali è il
senatore Vittorio Scialoja. Contemporaneamente è stato creato
l'Ufficio Trattati ed Atti, al quale è affidata tutta la parte
formale relativa agli atti internazionali stipulati dall'Italia, alla
loro raccolta e pubblicazione. Può forse interessare il Senato
il sapere che nel corso di questi due anni il Governo italiano ha
proceduto alla firma di 134 atti internazionali.
Un altro organismo di recentissima
istituzione è il Comitato per la diffusione della cultura
italiana all'estero. La diffusione della cultura all'estero è
certamente un mezzo di penetrazione duraturo ed efficace. Ma troppe
istituzioni, troppi enti, società e organismi pubblici e
privati in Italia e all'estero si sono prefissi questo scopo, con
mezzi quasi sempre non adeguati; troppo spesso quindi i loro sforzi
si cumulano inutilmente, o peggio ancora, si elidono. Il nuovo
Comitato deve studiare i mezzi per coordinare e indirizzare utilmente
le varie iniziative e farà luogo ad un Ufficio permanente con
questo preciso incarico. Nel frattempo è continuata
attivamente l'opera della Direzione generale delle scuole italiane
all'estero: 100 nuovi insegnanti, nuove scuole elementari in Algeria,
Argentina, Bulgaria, Brasile, Cile, Egitto, Francia, Germania,
Inghilterra, Marocco, Perù, Polonia, Romania, Svizzera,
Uruguay; nuovi istituti medi o corsi superiori in Atene, Beirut,
Corfù, Filippopoli, Porto Said, Rosario e Tangeri con un
aumento di circa 6000 alunni, di cui gran parte di nazionalità
straniera, nella popolazione scolastica delle nostre scuole
all'estero; nuove cattedre e lettorati di lingua e letteratura
italiana presso le Università di Praga, Bucarest, Cluy,
Varsavia, Cracovia, Budapest, Marsiglia e Coimbra sono il confortante
bilancio di queste attività.
(segue...)
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