Prefazione a “Regresso delle nascite, morte dei popoli”
(1 settembre 1928)
In data 1
settembre anno VI il Duce scriveva una prefazione alla traduzione
italiana del libro di Riccardo Korherr, Regresso delle nascite, morte
dei popoli, edito dall'Unione Editoriale d'Italia, di Roma. Eccola:
Non conosco personalmente l'autore
di questo libro, né lo conoscevo di fama, prima che mi
capitasse sott'occhio un fascicolo dei Süddeutsche Monathshefte
(Quaderni mensili della Germania Meridionale) contenente —
prefazionato da Osvaldo Spengler — sotto forma di opuscolo,
quello che oggi, ampliato e riveduto, io presento come volume al
pubblico italiano e in particolar modo al pubblico fascista. Chi sia
Osvaldo Spengler è noto agli studiosi che hanno seguito le
ultime espressioni del pensiero politico e filosofico tedesco. La sua
opera Untergang des Abendlandes (Decadenza dell'Occidente) è
stata a suo tempo oggetto di vivo interessamento e di non meno vive
polemiche.
Il Dott. Riccardo Korherr, è
un bavarese di Regensburg di modeste origini che ha fatto i suoi
corsi universitari in legge e sociologia a Monaco ed Erlangen.
Giovane, egli è nato nel 1903, potrebbe già aspirare ad
una cattedra universitaria, ma egli vi ha rinunziato per essere,
com'egli stesso mi scrive, «più libero nella lotta che
intende condurre in difesa della civiltà occidentale,
minacciata da un complesso di idee mendaci che vanno dalla
fratellanza universale, alla felicità dei più,
dall'edonismo pacifondaio al controllo delle nascite». Questo
libro è un episodio di tale battaglia. Per coloro che hanno
meditato sui fenomeni demografici nei tempi passati e presenti, il
libro stesso non apporta lumi speciali. Ci sono qua e là delle
inesattezze, almeno per quanto concerne l'Italia, come dimostrerò
fra poco. Ma il libro è destinato al grande pubblico, facile
vittima dei pregiudizi edonistici orpellati spesso di falsa scienza
e, dato questo scopo, il libro, per la sua esposizione drammatica,
per i suoi richiami storici, per i suoi riferimenti al mondo
contemporaneo, per la sua ampia documentazione statistica, è
di una potente efficacia. La dimostrazione che il regresso delle
nascite attenta in un primo tempo alla potenza dei popoli e in
successivi tempi li conduce alla morte, è inoppugnabile. Anche
le varie fasi di questo processo, di malattia e di morte, sono
esattamente prospettate e hanno un nome che le riassume tutte:
urbanesimo o metropolismo, come dice l'autore.
(segue...)
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